Col termine soppressione
S. F. C. Hahnemann descrisse il processo, evidente in molte sindromi,
per cui un disturbo interno più importante faceva seguito
all'intervento locale su manifestazioni esterne (eruzioni cutanee,
verruche, ecc.) od a causa di blocchi delle secrezioni normali
dell'organismo (ad esempio il blocco della sudorazione).
Gli apparvero
evidenti relazioni altrimenti non verificabili né comprensibili
come ad esempio quella tra soppressione di una malattia infettiva
e manifestazioni epilettiche.
Chi chiarì
sistematicamente questo processo, identificandone le successioni
e le relazioni, fu H. H. Reckeweg che compose una tavola sinottica
(Tavola Omotossicologica delle vicariazioni) in cui è possibile
ritrovare la via che collega gli eventi morbosi esterni ed interni
percorrendola in entrambe le direzioni.
Egli elaborò
una teoria, poi verificata nei decenni successivi da milioni di
conferme puntuali, detta del "fenomeno della vicariazione"
che collega eventi superficiali e profondi come anelli di una
catena.
Si parla di vicariazione
progressiva quando si produce un disturbo più interno a
causa della soppressione di uno più esterno e di vicariazione
regressiva nel caso di risoluzione di un disturbo interno a seguito
dell'attivazione di una manifestazione superficiale di significato
esonerativo.
Questa interpretazione
dei collegamenti fra i vari distretti, come già Hahnemann
aveva ben compreso, ha comportato un totale cambiamento nelle
procedure diagnostiche e nell'interpretazione del significato
e della successione delle patologie chiarendo anche relazioni
insospettate come, emblematica, quella tra le vaccinazioni e la
comparsa di patologie psichiche e fisiche gravi (fobie, ossessioni,
tumori, malattie degenerative).
Da queste osservazioni
è derivata la "Legge di guarigione" di cui già
Hahnemann aveva enunciato i capisaldi e che Reckeweg ha confermato
e chiarito con la descrizione del fenomeno della vicariazione.
La nozione di
"soppressione", e soprattutto l'idea che essa possa
avere degli effetti nocivi, è quasi totalmente estranea
alla Medicina Allopatica.
Questa Medicina,
al contrario, si sforza di eliminare ciò che affligge il
malato e lo dichiara "guarito" non appena questo accade.
E' così
che si "guarisce" una diarrea sopprimendola con degli
astringenti; una cistifellea o un'appendice malata togliendole;
un fibroma asportandolo; un eczema "facendolo rientrare"
con delle pomate o con delle radiazioni; si sopprimono le emorroidi
o le varici iniettandovi un liquido sclerosante o asportandole.
Si considera in
seguito il malato guarito dalla sua affezione e se ne presenta
un'altra qualche tempo dopo, non si riconosce la relazione fra
l'affezione soppressa e quella appena apparsa.
Gli effetti nocivi
delle soppressioni sono di varia natura e si possono incontrare
le conseguenze più svariate e più inaspettate.
Esse possono interessare
tutti i sistemi dell'organismo: il sistema nervoso, l'apparato
respiratorio, quello circolatorio, gli organi di senso, quelli
digestivi e possono provocare disturbi in zone anche molto distanti
da quella della soppressione.
Ad esempio la
soppressione di un'eruzione ha spesso com'effetto l'apparizione
di un'asma, dell'emicrania o dei reumatismi.
Molti disturbi
anche di una certa gravità, possono essere la conseguenza
di una soppressione, ad esempio l'ipertensione, aritmie e palpitazioni,
disturbi cardiaci e circolatori, all'apparato locomotore in particolare
reumatismi alle anche e alla colonna vertebrale, disturbi digestivi
e alle vie urinarie ecc.
Sarà quindi
utile riflettere attentamente prima di arrestare una secrezione,
prima di affrontare un intervento, prima di togliere un utero,
una semplice verruca o qualsiasi altra cosa.
E' bene chiedersi se l'intervento, utile per certi versi, non
sarà poi nocivo per altri e se non si rischia una "sostituzione"
o metastasi morbosa più grave a causa di questa soppressione.
Soppressione
delle eruzioni.
La soppressione
di un'eruzione può provocare l'asma, l'emicrania o un reumatismo.
Il pericolo delle
eruzioni soppresse è maggiore quando si usano delle applicazioni
esterne per farle retrocedere: pomate e radiazioni sono i mezzi
più incriminati per queste azioni.
Quando si tratta
di bambini piccoli, queste soppressioni possono avere delle incredibili
conseguenze sul resto della loro vita.
Nel suo Repertorio,
Kent cita in particolare come conseguenza di eruzioni soppresse
la mania, la follia, l'epilessia, il sonnambulismo, gli stati
di incoscienza, l'inebetimento e il coma, le vertigini, le emicranie
ribelli, l'asma, i disturbi respiratori e le tossi ribelli e croniche,
come pure le paresi e le paralisi.
Soppressione
delle traspirazioni e delle sudorazioni.
La traspirazione
e la sudorazione sono processi utili che aiutano l'organismo ad
eliminare tossine.
Per questo motivo una soppressione è molto dannosa.
Quando alle giovani
reclute sudavano i piedi, si spalmava loro la pianta col formolo
per bloccare la traspirazione.
Ci si è
accorti però che i soldati così trattati si ammalavano
poco dopo e presentavano spesso delle crisi d'asma, così
tale pratica è stata abbandonata.
Si è visto
che sopprimendo la traspirazione si manifestano poi sintomi quali
emicrania, asma, reumatismi, diarrea e disturbi nervosi.
Soppressione
di cisti, verruche, lipomi.
L'asportazione
chirurgica di verruche, cisti lipomi e formazioni simili, provoca
l'apparizione di disturbi completamente inattesi e situati anche
in zone del corpo assai lontane dalla formazione asportata.
Prima di procedere
ad un'asportazione chirurgica sarà bene verificare se queste
formazioni sono in fase attiva e riflettere sul fatto che se queste
formazioni si producono, c'è una causa interna che non
è ancora nota e che non potrà essere eliminata con
la semplice asportazione del sintomo.
Soppressione
di linfoghiandole.
La linfoghiandola
è uno sbarramento utile, infatti, quando dei microbi penetrano
nelle vie linfatiche attraverso una lesione aperta a livello della
cute o di una mucosa, la ghiandola della regione corrispondente
si gonfia a causa dei meccanismi di difesa che vi fanno affluire
innumerevoli linfociti per fagocitare gli intrusi.
La ghiandola è
quindi uno sbarramento difensivo che se eliminato permetterà
ai microbi, ai virus o a qualsiasi altro elemento microscopico
di accedere più facilmente all'organismo.
Bisogna quindi
essere veramente prudenti prima di procedere alla rimozione di
una ghiandola (ad esempio, una tonsilla) e bisogna chiedersi sempre
quale sia la sua utilità.
Soppressione
d'emorroidi e varici.
Anche la soppressione
delle emorroidi non è inoffensiva.
Sono, infatti,
frequenti i casi di crisi epatiche e di disturbi cronici del fegato
in seguito ad interventi di questo tipo.
Ciò è
spiegabile anche anatomicamente se si considera che le vene emorroidarie
sono in diretta relazione col fegato per mezzo della vena porta.
Si possono sviluppare
inoltre sintomi quali emicrania, asma, eruzioni cutanee e fistole
anali.
La soppressione
delle ulcere, in particolare delle varicose, grazie all'applicazione
di pomate, di radiazioni, di fasciature occlusive, ecc., è
anch'essa nociva.
Le persone che
presentano delle ulcere sono generalmente soggetti molto intossicati,
quindi sopprimendo tali vie di sfogo, cioè le ulcere, le
tossine non potranno più essere evacuate e cercheranno
un altro punto di deposito.
Si manifesterà
così una nuova sindrome nei distretti più vari ed
apparentemente scollegata dall'evento soppressivo.