Voci diverse che parlano dello stesso argomento:
la Farmacoprassia Omeopatica.
Una sola notizia utile in più vale la pena di qualsiasi pesante
lettura.
La conoscenza dell'aspetto farmaceutico dell'Omeopatia serve ad illuminare un angolo spessissimo lasciato oscuro anche dal buon Prescrittore; di certo ne migliora il lavoro e rende onore al delicato e difficile compito in cui è costantemente impegnato il Farmacista Omeopatico.
Riveduto e corretto nel Giugno 2000 da:
Giornate Omeopatiche Romane
per laggiornamento professionale dei Farmacisti
Roma 1978/79
1° Seminario
Forme farmaceutiche
e
Cenni di tecnologia di preparazione dei Rimedi Omeopatici.
Relatore: Dottor Paolo Lucentini*
22 Novembre 1978
Aula dell'Istituto di Storia della Medicina
Università degli Studi di Roma
* Chimico Farmaceutico.
Introduzione
L'Omeopatia rappresenta
un aspetto della terapia che mette in opera un principio fondamentale
d'ordine farmacologico: la legge dei simili.
Tale legge, che può
sintetizzarsi nell'Ippocratico "similia similibus curentur",
è più chiara se è enunciata nel modo seguente: "Un
qualsiasi prodotto che somministrato a dosi forti provoca nell'uomo sano
determinati sintomi, è capace, se somministrato a dosi molto leggere,
di guarire questi stessi disturbi nell'uomo malato".
Si postula quindi l'esistenza
di farmaci altamente diluiti i quali, a differenza di quelli Allopatici,
ponderabili, rappresentano l'imponderabile attivato.
E bene sottolineare
alcune parole e precisamente:
- qualsiasi prodotto,
- imponderabile,
- attivato.
Tali parole permetteranno
di procedere in modo organico nella trattazione dell'argomento.
Si è detto qualsiasi
prodotto ma quali sono in pratica quelle sostanze che in Omeopatia diventano
farmaci?
Si possono schematizzare
nel modo seguente le diverse fonti di provenienza delle sostanze di base
per la preparazione di rimedi omeopatici.
Prodotti vegetali:
- Piante intere
- Parti di piante
- Secrezioni, resine, essenze,
ecc.
Prodotti animali:
- Animali interi
- Parti e organi danimali
(organoterapici)
- Secrezioni fisiologiche
animali (veleni, latte, ecc.).
Prodotti chimici:
- organici:
a) naturali
b) sintetici
- inorganici:
a) elementi
b) minerali
c) composti chimicamente
definiti o non.
Bioterapici (Nosodi):
- Sieri, vaccini
- Tossine
- Anatossine
- virus, ecc.
- Colture di ceppi microbici
puri
- Materiali patologici
di natura distrofica, tossica, microbica, non definiti chimicamente né
microbiologicamente.
Ormoni e vitamine:
- Chimicamente ben definiti
- Chimicamente non ben
definiti.
Isoterapici:
- farmaci preparati con
materiali bioterapici prelevati dallo stesso individuo cui il farmaco
sarà poi somministrato.
I materiali sopraelencati
costituiscono le basi di partenza per la preparazione del Rimedio Omeopatico.
Si è parlato di
imponderabile, cioè di estremamente diluito; occorre pertanto che
tali materiali, prima di diventare farmaco, siano opportunamente diluiti
per subire ulteriori trattamenti.
Sostanze di base e Tinture Madri
Non tutti i prodotti
possono essere diluiti nello stato in cui si trovano; occorre prima portarli
ad una forma tale da consentirne, in rapporto alla loro solubilità,
una diluizione in veicolo liquido (acqua, alcol, miscele idroalcoliche)
o solido (lattosio).
In generale, per i prodotti
chimici e per buona parte di quelli bioterapici la sostanza di partenza
per la diluizione o la triturazione è il prodotto tal quale mentre
per quelli vegetali ed animali occorre prima procedere alla preparazione
della tintura madre che è la base di partenza per le diluizioni.
Le tinture madri sono preparazioni
liquide risultanti dall'azione dissolvente di un veicolo alcolico su materiali
di origine vegetale o animale per lo più allo stato fresco.
Le Tinture Madri di origine
vegetale sono ottenute per macerazione nell'alcol, a differente titolo,
delle piante fresche; si preparano partendo da materiale vegetale e da
alcol ad una gradazione tale che, tenuto conto della quantità d'acqua
contenuta nel materiale di partenza, il grado alcolico finale della tintura
sia di settantacinque gradi.
Quelle di origine animale
sono ugualmente ottenute per macerazione del materiale di partenza nell'alcol
a differente titolo.
Per questo scopo può
essere anche impiegata una miscela costituita in parti uguali di acqua,
glicerina e alcol (macerato glicerinato).
Diluizione
1) Metodo Hahnemanniano o dei flaconi multipli
Le diluizioni Omeopatiche
sono ottenute, secondo questo metodo, per divisione della sostanza di
base rispettivamente in un mezzo liquido o in un mezzo solido.
Nel primo caso si parla
di diluizione propriamente detta, nel secondo di triturazione.
La triturazione è
unoperazione di diluizione destinata a quelle sostanze di base che
non sono solubili in veicoli liquidi (acqua, alcol, glicerina) come l'arsenico,
i metalli, il carbonato di calcio, ecc.
Essa è effettuata
mescolando accuratamente, in un mortaio di porcellana, per un'ora, la
sostanza di base con lattosio, sempre nella proporzione di uno a dieci
per le decimali e di uno a cento per le centesimali ed è condotta
fino alla terza triturazione decimale o centesimale rispettivamente.
Dalla quarta in poi si
può passare al veicolo liquido poiché da questa diluizione
in poi tutte le sostanze si considerano solubili.
Le diluizioni sono dette
decimali (e sindicano con le sigle DH (Decimale Hahnemanniana),
D, dec., X) o centesimali (e sindicano con le sigle CH (Centesimale
Hahnemanniana), C) a seconda che le operazioni successive di diluizione
sono effettuate nei rapporti 1/10 o 1/100, sempre partendo da una parte
di sostanza di base.
In pratica si predispone
una serie di flaconi di vetro, perfettamente puliti e muniti di tappo,
in numero sufficiente per ottenere la diluizione voluta; si mette nel
primo flacone una parte in peso di sostanza di base, si aggiungono novantanove
parti in volume di veicolo e la prima diluizione centesimale è
effettuata.
Prelevando poi una parte
in volume di questa 1ª CH e mescolandola in un secondo flacone con
altre novantanove parti di veicolo, si ottiene la 2ª CH; così
di seguito fino alla diluizione voluta.
Per le diluizioni decimali
si opera nella stessa maniera ma secondo la serie decimale.
Il numero di operazioni
così effettuate definisce il grado di diluizione ottenuto.
2) Metodo di Korsakow o del flacone unico
Questo metodo di diluizione
propone una tecnica consistente nell'eseguire la successione delle diluizioni
sempre in un unico flacone.
In un flacone si versano
cento gocce di diluente e una goccia di soluzione da diluire; si agita
vigorosamente ottenendo la 1ª diluizione centesimale (CH = Centesimale
Hahnemanniana); si getta il contenuto, si scola accuratamente il flacone
e ammettendo che resti sulle pareti dello stesso una quantità di
liquido pari ad una goccia, si aggiungono altre cento gocce di diluente;
si agita vigorosamente ottenendo così la 2ª diluizione centesimale
(1ª K = 1ª Korsakowiana).
Si procede con la stessa
tecnica fino alla diluizione voluta.
Questo procedimento di
diluizione, che fa impiego di acqua distillata anziché di alcol,
è oggetto di critica per i seguenti motivi:
- le diluizioni effettuate
con acqua non sono identiche a quelle ottenute con alcol;
- le diluizioni possono
variare in ragione della forma del flacone, della pulizia delle sue pareti
nonché dell'intensità e del numero delle scosse durante
la dinamizzazione;
- le diluizioni ottenute
sono differenti da produttore a produttore.
Diluizione
|
1ª
|
2ª
|
3ª
|
4ª
|
5ª
|
6ª
|
-
|
20ª
|
22ª |
Diluizione
|
|
1ª
|
|
2ª |
|
3ª |
|
10ª
|
11ª
|
Concentrazione
|
10-1
|
10-2
|
10-3
|
10-4 | 10-5 | 10-6 | - | 10-20 | 10-22 |
Probabile numero di
|
1020
|
1019
|
1018 | 1017 | 1016
|
1015 |
|
10 | 0 |
N = | V _____ 2,3 xv |
dove:
N = numero di diluizione decimale ottenuta.
v = volume dell'apparecchio.
V = volume di diluente utilizzato.
2,3 = costante.
Questo metodo, pratico e anche del tutto automatizzabile, permette di ottenere diluizioni elevatissime che, tuttavia, per la loro approssimazione, si discostano molto dalla rigorosità e dalla costanza della confezione di quelle Hahnemanniane.
N. B.
Il metodo del Flusso Continuo oggi non è più consentito
in Europa perché nessuna delle Farmacopee Omeopatiche dei paesi
membri dellUnione Europea lo descrive.
Tuttavia esso poteva avere una sua validità soprattutto se usato
in combinazione con il Centesimale Hahnemanniano e Korsakowiano.
4) Diluizioni Cinquantamillesimali (/LM)
Questo metodo è
stato descritto da Hahnemann nella VI edizione dellOrganon.
Per produrre una LM 1,
si sciolgono 60 mg. di una triturazione 3 CH della sostanza da potenziare
in 20 ml. di etanolo 15% (= 500 gtt.).
Si trasferisce una goccia
della soluzione in una boccetta, si aggiungono 2,5 ml. di etanolo 86%
(= 100 gtt.) e simprimono 100 succussioni vigorose.
Sinumidiscono 100
grammi di granuli calibro 1 (approssimativamente 50.000 granuli) uniformemente
con la soluzione; dopo limpregnazione in un contenitore chiuso i
granuli sono lasciati asciugare allaria.
Essi rappresentano la potenza
LM I (I Cinquantamillesimale).
Per ottenere la potenza
LM II, si trasferisce 1 granulo della potenza LM I in una boccetta e si
scioglie in una goccia dacqua; si aggiungono 2.5 ml. di etanolo
86 % (= 100 gocce) e simprimono 100 succussioni vigorose.
Sinumidiscono 100
grammi di granuli calibro 1 (circa 50.000 granuli) uniformemente con la
soluzione; dopo limpregnazione in un contenitore chiuso i granuli
sono lasciati asciugare allaria.
Le potenze più alte
sono prodotte con la stessa procedura.
Per produrre le potenze
LM liquide, si scioglie 1 granulo della potenza voluta in 10 ml. di etanolo
15%.
La soluzione è la
stessa potenza del granulo in essa dissolto.
Tutte le operazioni di
diluizione o triturazione, qualsiasi sia il metodo impiegato, devono essere
effettuate in ambiente sterile e privo di particelle solide ambientali
di dimensioni superiori a 0,5 micron.
A tal fine le relative
operazioni sono eseguite sotto cappa sterile, a flusso laminare, munita
di filtri per l'aria e di lampade a radiazioni U.V.
Anche l'acqua impiegata
per le diluizioni deve essere distillata e filtrata per filtro Seitz;
lo stesso per l'alcol.
Dinamizzazione
Si è parlato infine
di attivato; ciò significa che ogni diluizione ottenuta con il
metodo Hahnemanniano deve essere attivata, potentizzata perché
possa estrinsecare tutta la sua azione terapeutica.
L'operazione che consente
tale attivazione è chiamata dinamizzazione ed è eseguita
sottoponendo ad una serie denergiche succussioni il flacone nel
quale si trova ogni successiva diluizione dopo la T.M., cioè la
1ª CH (o DH o K); infatti, solo dopo tale dinamizzazione si può
procedere alla 2ª diluizione centesimale (o decimale o KorsaKowiana)
e così via.
La dinamizzazione può
essere effettuata a mano o mediante particolari apparecchi chiamati dinamizzatori.
In entrambi i casi, è
importante che il movimento impresso al flacone segua un percorso unidirezionale
(verticale od orizzontale) e subisca frequentemente e ritmicamente brusche
inversioni di moto per consentire al liquido contenuto nel flacone di
formare disordinati ed innumerevoli vortici energizzanti.
Dopo tale operazione si
è quindi in presenza di una "diluizione attivata" o "potenza"
il cui numero, 1ª CH, 2ª CH, ecc., accompagnato dal nome della
sostanza di partenza, costituirà il Farmaco Omeopatico, ad esempio:
Aconitum napellus 5ª CH.
Forme farmaceutiche
Tutte le forme
farmaceutiche possono essere utilizzate nella preparazione dei rimedi
Omeopatici: compresse, fiale iniettabili, pomate, gocce, supposte, sciroppi.
In Italia le forme più
comuni sono le compresse, i granuli, le gocce, i globuli, le fiale bevibili,
le supposte.
Le prime tre costituiscono
quei farmaci da assumersi nel numero di unità prescritte dal Medico,
ad esempio: una compressa, tre granuli, due gocce, le altre, chiamate
anche dosi, sono prese in una sola somministrazione nella loro totalità;
si parlerà allora di dose globuli, dose fiala e dose supposta.
In questa trattazione ci
si soffermerà esclusivamente sulle compresse, sui granuli, sui
globuli e sulle gocce.
Per preparare farmaci Omeopatici
in compresse, granuli e globuli ci si serve di compresse, granuli e globuli
inerti.
Le compresse ed i granuli
sono destinati, di norma, alla preparazione di farmaci fino alla trentesima
CH; i globuli a quelli dalla duecentesima CH compresa in poi (millesima,
decimillesima, cinquantamillesima, ecc.); essi sono costituiti da una
miscela di saccarosio e lattosio e si presentano, ad eccezione delle compresse
a tutti note, sotto forma di piccole sfere del peso di gr. 0,05 per i
granuli e di gr. 0,005 per i globuli.
I predetti pesi possono
tuttavia variare.
La preparazione delle compresse
inerti si effettua mediante l'impiego di una comprimitrice rotativa a
più punzoni, quella dei granuli e dei globuli mediante la tecnica
della confettatura in bassina da cristallini di saccarosio.
Per preparare i Farmaci
Omeopatici in gocce, oltre allalcol, ci si può servire anche
daltri veicoli come, ad esempio, di miscele costituite dacqua,
alcol a settantacinque gradi e glicerina.
Impregnazione
Le compresse, i granuli
ed i globuli inerti diventano Farmaci Omeopatici solo dopo essere stati
impregnati della diluizione attivata ed assumono il numero
della potenza di detta diluizione.
Ad esempio, granuli impregnati
con una diluizione di Belladonna alla 5ª CH saranno denominati granuli
di Belladonna 5ª CH; altrettanto avviene per tutte le altre potenze.
Limpregnazione può
essere effettuata magistralmente, a mano, quando si abbia bisogno di piccoli
quantitativi di farmaco, ovvero in dispositivi meccanici per l'impregnazione
di più grandi quantitativi.
Nel primo caso le compresse,
i granuli o i globuli inerti, ad esempio 10 grammi, sono posti in un vetro
da orologio o in una capsula dacciaio inossidabile, addizionati
di 0,1 ml. (due gocce) di diluizione alcolica della potenza voluta e impregnati,
il più uniformemente possibile, mediante una lenta rotazione della
capsula su di un piano orizzontale fino a che non siano perfettamente
secchi.
Nel secondo caso, maggiori
quantitativi di granuli, compresse o globuli (un Kg. e oltre) vengono
posti in appositi recipienti di vetro e sottoposti meccanicamente ad una
continua rotazione intorno all'asse del recipiente stesso.
Durante la rotazione è
aggiunta, goccia a goccia o sprayzzandola, la diluizione omeopatica voluta,
nel rapporto di dieci ml. per cento gr. di materiale inerte.
I granuli saranno perfettamente
ed uniformemente impregnati dopo circa due ore di movimento. In entrambi
i casi occorre operare con la massima attenzione ed accortezza accertandosi
che capsule, vetri di orologio o recipienti siano stati perfettamente
puliti mediante lavaggio con acqua distillata e sfiammatura al becco di
Bunsen.
Non si deve toccare mai
nulla con le mani.
Nel caso di Farmaci Omeopatici
in gocce, ovviamente, non si parla di impregnazione ma, ove necessario,
di dissoluzione.
In questo caso, infatti,
la diluizione alcolica, della potenza voluta, è semplicemente disciolta,
sempre nel rapporto di uno a cento, in veicolo alcol idro glicerico.
Condizionamento e relativi materiali
I granuli, le compresse
e i globuli impregnati, come pure le gocce, sono successivamente posti
in adatti contenitori di vetro neutro, scuro, muniti di tappo a vite e
di contagocce nel caso delle gocce.
Considerando che "dove
passa Belladonna 5ª CH non passi Belladonna 6ª CH" è
complicata la meccanizzazione delle operazioni di condizionamento in flaconi.
Vengono, più spesso,
utilizzate, a tal fine, metodiche manuali che permettono, mediante l'impiego
di dispositivi artigianali, agevolmente lavabili e sfiammabili, di riempire
solo qualche centinaio di flaconi alla volta nel completo rispetto però
delle norme di buona fabbricazione Omeopatica.
Controlli di qualità del Farmaco Omeopatico
Principali controlli sulle Tinture Madri
I controlli sulle
Tinture Madri sono di due tipi: non specifici e specifici.
a) Controlli non specifici:
- grado alcolico;
- peso specifico;
- sostanza secca;
- indice di acidità;
- presenza di sostanze
riducenti.
b) Controlli specifici:
tali controlli vengono
effettuati, mediante cromatografia su strato sottile (lastrine di gel
di silice), al fine di accertare la presenza nella Tintura Madre di tutti
i principi attivi naturalmente contenuti nel materiale di partenza.
Siffatti controlli presuppongono
sempre la disponibilità di una Tintura Madre standard di riferimento.
Principali controlli sulle altre sostanze di base.
Soprattutto per le sostanze
di base di origine chimica, sono effettuati tutti i controlli di qualità
ed i saggi di purezza previsti dalle Farmacopee Ufficiali o da altri testi.
Per tutte le altre sostanze,
per le quali non sono possibili particolari controlli, occorre essere
assolutamente certi della loro provenienza ed identità anche mediante
certificazioni scritte dei relativi fornitori.
Controlli sulle compresse, granuli, globuli inerti e veicolo liquido
per le gocce.
a) Compresse:
- spessore
- diametro;
- peso;
- aspetto globale
- composizione (saccarosio,
lattosio)
- capacità di imbibizione
- tempo di dissoluzione
- durezza
- friabilità
b) Granuli e globuli:
- peso
- calibro
- aspetto globale
- sfericità
- composizione
- capacità di imbibizione
- tempo di dissoluzione.
c) Veicolo liquido per le gocce:
- grado alcolico
- densità
- limpidezza
- composizione
- sapore
Al termine di questa sintetica
trattazione delle forme farmaceutiche Omeopatiche e della loro tecnica
di preparazione, è riportato uno schema riassuntivo che consente
di visualizzare, rapidamente, il lungo e laborioso cammino che deve compiere
una sostanza di qualsiasi origine prima di diventare medicamento Omeopatico.