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Le creme solari

Le creme solari.

Considerazioni sull'utilizzo di provvedimenti locali quali creme e lozioni, oli, detergenti intimi, shampoo oleosi ,antiforfora e ancora altri.

Una critica generale parte dalla considerazione della nocività intrinseca di queste sostanze nonché del loro utilizzo.
Producono effetti deleteri non solo sulla pelle ma anche a distanza, per la relazione con gli organi interni, sulle funzioni che la pelle insieme agli altri tessuti gestisce.
Voglio tuttavia sottolineare un aspetto che non mi era chiaro fino a poco tempo fa e che non avevo mai preso in considerazione: riguarda il destino di queste creme che sono utilizzate in così grande quantità e per tempi così prolungati.
Lo smaltimento di queste creme (qui mi riferisco alle creme solari in particolare ma il discorso si può estendere a tutte) è praticamente impossibile.
I componenti sono per la loro quasi totalità depositati nell'ambiente con tempi di smaltimento che sono sovrapponibili (non a caso) a quelli del petrolio, dei suoi derivati (componenti fondamentali di questi prodotti insieme ai metalli riflettenti) e vari altri prodotti chimici di sintesi o dei residui radioattivi.
Naturalmente la massima parte dello smaltimento avviene in mare e il deposito avviene in relazione al peso specifico dei componenti che scenderanno (quelli pesanti) a ricoprire i fondali, specie in prossimità delle coste (succede anche che siano trasportati da correnti sufficientemente forti a distanza danneggiando siti lontani. Ricordo che le scogliere e le prossimità costiere, acque più basse e più calde, sono le zone più importanti di ripopolamento per la quasi totalità della fauna e della flora marina) o galleggeranno in superficie, quelli leggeri oleosi, ostacolando il ricambio gassoso dell’acqua di superficie ) e fornendo supporto all’agglomerazione di altre sostanze altrimenti smaltibili più rapidamente..
Si trovano residui sulle piume degli uccelli marini che interferiscono con la fisiologica lubrificazione impermeabilizzante e inoltre sono ingeriti dall’animale durante le fasi di autopulizia e ovviamente mal digeriti, restituiti all’ambiente tolta naturalmente la parte che si accumula nei tessuti
A pensarci bene però, in modo molto più grave, questo inquinamento incontrollato si verifica tutti giorni dell’anno, in modo molto più grave, con spray vari, deodoranti, lozioni, creme di ogni tipo, tinture, oli per il trattamento corporale, lavande, eccetera se vi viene in mente qualche cos’altro.
Mi è stato fatto l'esempio di 1 km di spiaggia Riminese in estate che va da maggio fino alla fine di settembre e in certe stagioni fino ai primi di ottobre.
In 1 km e mezzo di spiaggia stimiamo, per difetto, una media di 25.000 persone, togliendone 5000, a vario titolo, dal campione statistico, possiamo supporre che ciascuna, mediamente, utilizzi 40 g di creme “protettive” (che in realtà protettive non sono assolutamente: argomento che analizzerò in altro articolo) direttamente su di sé ma anche sui bambini, figli, vicini e su chiunque si trovi esposto all'azione solare che naturalmente non ha nulla di nocivo ma questo è un altro argomento ancora.
Bene è facile fare il calcolo quotidiano (ricordando che è per difetto e che è per ogni singola applicazione ripetibile più volte nella giornata): 20.000 x 40 / 1000 = 800 Kg.
Aggiungiamo pure, come ho già accennato, a questo calcolo le altre creme che vengono abitualmente usate, non allo scopo di protezione solare, e che subiscono lo stesso destino di smaltimento.
In alcuni paesi caldi, mete turistiche intensive, sia già in atto la proibizione di usare creme solari nelle zone balneari per l’avvenuta, sorprendente constatazione di questo problema di smaltimento.
Concomita inoltre l’osservazione, sempre più frequente, dei gravi danni subiti, apparentemente per cause ignote, dalle barriere coralline e dai fondali marini in particolare in corrispondenza delle spiagge ad alta densità di turismo e dato ancora più strano di quelle di dipendenza dei villaggi turistici: osservazione fatta soprattutto in alcuni esotici nei quali il fenomeno risulta innegabilmente evidente.
E’ di facile constatazione l’alone oleoso che circonda il bagnante che entra in acqua anche più volte al giorno e sempre in quel tratto di mare spesso senza correnti di ricircolo a parte la marea.
Ricordiamo anche che una notevole quantità di questi tossici è rilasciata sul terreno oltre che in acqua.
La prima riflessione la facciamo sulla composizione.
La quasi totalità degli utilizzatori è completamente all'oscuro nella composizione delle creme, delle lozioni, delle pomate che utilizza con totale disinvoltura sulla superficie della pelle che abbiamo imparato (info@cesmen.com) essere importantissima e altrettanto sensibile e delicata.
Purtroppo la composizione di questi prodotti si presta a diverse critiche che sono in relazione sia alla provenienza delle sostanze utilizzate (esempio derivati del petrolio e metalli per fare una citazione generica) sia al loro effetto biologico sia inoltre, in questo caso assume un'importanza ancora maggiore, al loro effetto meccanico di barriera impermeabile a liquidi e gas fra la pelle e l’ambiente.
Chiunque, con una banale ricerca su Internet, può rendersi edotto delle composizioni dei vari prodotti e delle scelte delle varie aziende, estetiche e non mediche, produttrici (alcoli, derivati del petrolio, metalli, parabeni, cortisonici naturali e di sintesi, ormoni naturali e di sintesi, ecc. al vostro buon cuore di ricercatori e magari date un feedback a chi scrive: info@naturalshop.sm).
Una seconda riflessione la facciamo, come detto, sull’effetto biologico.
Non starò qui ad addentrarmi, in termini medici, in spiegazioni di fisiologia umana normale e fisiopatologia.
Il primo passo per verificare l’idoneità di una procedura nei confronti di un tessuto vivente è elencarne le caratteristiche e i suoi modi di funzionamento.
La pelle ha queste funzioni fondamentali:
Respiratoria: oltre l’80% della respirazione avviene attraverso la pelle (ricordo sempre l’esempio della ragazza nel film di 007 Goldfinger che viene ricoperta con una vernice d’oro e pur avendo libere le vie nasali e orali muore asfissiata).
Metabolica: per fare un esempio, la sintesi della vitamina D con una reazione fotochimica. Produzione di numerosi ormoni che organizzano feedback con sistema nervoso centrale e con organi in relazione alle varie zone cutanee: fenomeno particolarmente evidente, ad esempio, nei disturbi digestivi.
Nervosa: la pelle ha recettori di relazione ambientale che informano sulla pressione atmosferica, temperatura differenziale, umidità relativa, percentuale di saturazione di ossigeno o di altri gas contenuti e conseguente regolazione della circolazione superficiale con un meccanismo che fa tappa intermedia in una ghiandola di associazione neuroendocrina che è l’ipofisi per poi salire al sistema nervoso centrale per il suo coordinamento.
Si pensi, ad esempio, alla piloerezione per evitare la dispersione di calore (la pelle d’oca da freddo per capirci).
Escretiva o di scarico: la pelle è una grande valvola di scarico esterno, d’emergenza e non, utilizzata dall’organismo quando, per quantità o per qualità delle sostanze in causa, non riesce a organizzare le vie normali di eliminazione (sudorazione specializzata come ad esempio le zone sudoripare segnate e differenziate dal pelo, la pianta del piede, il sebo, urine, feci): la pelle trasforma il suo stato adattandosi alle sostanze da eliminare o attivando le vie predisposte in grado di generare differenti solventi idonei per effettuare l’allontanamento di questi tossici.
Una grande valvola che ha gli stessi principi che governano le valvole di ogni tipo: nessun ostacolo, nessun blocco esterno deve essere attuato.
Dopo di questa breve e neanche troppo profonda disamina, che credo proprio non metta in difficoltà nessuno e non richieda di essere Medici laureati, ci possiamo domandare:
La pelle respira meglio coperta di crema?
Il laboratorio pelle lavora meglio riempito di creme?
La percezione nervosa migliora con la pelle coperta di crema?
La valvola la pelle funziona bene ostacolata o completamente occlusa dalle creme?
Ci sarebbe un’altra piccola domanda: quale e dove è che si manifesta, ricade la reazione all’azione che noi esercitiamo sulla pelle ricordando lo stretto collegamento funzionale fra la pelle e l’attività degli organi interni.
Ad esempio, ci sono disturbi, anche gravi, che sono in relazione con l’utilizzo costante di deodoranti e antitraspiranti: il blocco dello scarico cutaneo produce intossicazione retrograda all’organo esattamente come succederebbe mettendo una patata nello scappamento di un’automobile.
Esistono provvedimenti farmacologici idonei a migliorare il rendimento e la qualità dell’adattamento climatico, in questo caso dell’abbronzatura, che sono assolutamente privi di effetti tossici o collaterali e che rispettano l’equilibrio funzionale del sistema.
I rimedi Omeopatici formulati a questo scopo hanno tutte queste caratteristiche unitamente all’innocuità e al miglioramento del risultato estetico senza nessun tipo di effetto nocivo o secondario.

Chiedete al vostro Medico Omeopatico o al vostro Farmacista Omeopatico (info@naturalshop.sm) quali rimedi utilizzare e come.
Questo articolo e quelli su argomenti in stretta relazione o che ne permettano una migliore comprensione sono disponibili sul nostro sito cesmen.com .

Dott. Paolo Mosconi, Medico Omeopata


Chi fosse interessato ad approfondire l'argomento può cliccare su questo link:
LISTA DEI SOLARI CHE SI TROVANO PIU’ COMUNEMENTE IN COMMERCIO

 

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