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La Mesoterapia alla confluenza di vari metodi terapeutici

La Mesoterapia si colloca (soluzioni a bassa concentrazione iniettate in regioni cutanee specificamente a colloquio con organi interni), a metà strada fra le metodiche farmacologiche correnti, la Riflessoterapia, l’Agopuntura energetica, l’Omeopatia.
Questa collocazione è, in realtà, solo teorica perché l’affinamento della prassi Mesoterapica, sia sotto il profilo farmacologico sia tecnico (strumentazione), permette di riunire nel gesto del Mesoterapista le prerogative essenziali di queste metodiche diverse sollevando il sipario di un teatro di vastissima possibilità d’evoluzione terapeutica.
Sorvolando sui criteri diagnostici (li tratteremo in altra parte) che permettono la messa a frutto combinata delle varie metodiche, dal punto di vista generale, possiamo effettuare la stesura di un elenco dei diversi fattori da articolare per giungere ad amalgamare i vari metodi nell’applicazione Mesoterapica:
1) Patrimonio farmacologico classico (sia secondo le normali indicazioni, sia nell’ottica di una differente sperimentazione dei principi attivi, ad es.: sperimentazione Omeopatica delle sostanze base dei farmaci classici).
2) La Riflessoterapia offre la possibilità di influenzare la funzionalità degli organi interni attraverso vari modo di stimolazione cutanea (freddo, calore, elettricità, etc.).
Uno dei campi più importanti d’applicazione è attualmente la terapia del dolore di qualsiasi origine.
Occorre rilevare l’aspetto terapeutico che sottende l’eliminazione del dolore.
3) L’Agopuntura tradizionale, chiarendo le relazioni funzionali organo-complesso organico cute, permette la massima selettività nella scelta delle zone / punti d’impianto in rapporto alla diagnosi ed alle proprietà specifiche zone / punti note attraverso la fisiologia Agopunturale (circolazione energetica e varie relazioni energetiche: eziologia della disergia).
4) L’Omeopatia, collocata per ultima, ma non ultima, in quest’elenco, è il “vecchio bambino” della scienza Medica moderna con un immenso patrimonio medico culturale alle spalle ed infinite possibilità di scoperte di fronte.
E’ sul metodo di sperimentazione delle sostanze (di qualsiasi ordine: vegetale, animale, minerale) adottato in Omeopatia e sulle modalità d’attuazione terapeutica che vale la pena di porre l’accento.
La sperimentazione (proving) è effettuata sull’uomo sano raccogliendo i sintomi provocati, nei soggetti sensibili, dall’assunzione della sostanza in oggetto, sia in dose bruta (ponderale) che in dose infinitesimale.
E’ proprio dalla sperimentazione di queste dosi infinitesimali che proviene la maggiore e più interessante raccolta dei sintomi reattivi che oggettivano così la specifica, individuale, potenzialità terapeutica della sostanza stessa in rapporto a situazioni sintomatologiche apparentemente molto distanti tra loro come ad esempio: Belladonna Atropa nella terapia di una febbre polmonare o tonsillare e/o di una cefalea vasomotoria dalle manifestazioni corrispondenti al rimedio.
Classicamente assunte per via perlinguale, le sostanze (rimedi) Omeopatiche sono, da qualche tempo ormai, sperimentate nella somministrazione per via parenterale ed è in questo contesto che s’inserisce lo studio dei loro effetti terapeutici nell’utilizzazione in Mesoterapia.
Superati i limiti tecnici pratici, imposti dagli strumenti (piastre metalliche, siringhe di vetro, aghi riutilizzabili) all’utilizzazione delle soluzioni Omeopatiche, mediante l’adozione di piastre® (multiniettori) disposables (usa e getta) in materiale plastico, neutro e sterile, di siringhe ed aghi monouso, si ha ora la possibilità reale di studio e valutazione seria dell’impiego dei rimedi Omeopatici in Mesoterapia.
I risultati iniziali e le prospettive sono veramente più che incoraggianti.
Esaminando sinotticamente le possibilità singole dei vari metodi è ora facile ottenere la visione che c’eravamo proposti di dimostrare in questo contesto.
Quindi, la Mesoterapia come possibilità effettiva di sfruttare contemporaneamente la Farmacologia, classica e non, nello stesso tempo stimolando reflessologicamente ed energicamente (possibilità incrementata dal contemporaneo uso degli infinitesimali Omeopatici che si suppone agiscano a livello di micro energia) l’organismo nel suo sforzo equilibratore.
Metodica potente, dobbiamo quindi concludere, d’indicazione terapeutica totale, che ha fatto vedere, fino ad ora, solo una minima parte delle possibilità che ha in sé e dei risultati che è in grado di produrre.
Andiamo dunque a scoprirne, al contempo, possibilità e limiti nella quotidiana lotta dell’Uomo contro i mali che lo affliggono con ottimismo e fiducia.
I presupposti ci sono.

 

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