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ALLARME OMEOPATIA L’AFFARE AIFA VOL. I

Ho fatto una piccola riflessione: se esistono delle norme, esiste chi le pensa, scrive, pubblica, fa applicare a livello nazionale, europeo e mondiale.

Non avendo altra scelta che un cammino a ritroso, seguendo questa riflessione, ho deciso di conoscere l'organismo Ente pubblico che determina, nella pratica, il verificarsi di questa vergognosa situazione riguardo l'Omeopatia italiana.

Sarà un percorso a tappe a mano a mano che aumenteranno le informazioni anche grazie al vostro contributo.

Il primo passo, naturalmente grazie a Internet, è quello di conoscere l'organigramma dell'istituto aifa ed eccolo qua.

http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/organizzazione-aifa

senza però poter individuare facilmente la relazione stretta col problema che stiamo affrontando.

Ecco i nomi che contano e che erano presenti, insieme a sottoposti del loro ufficio, all'incontro dell’11 settembre 2013 (data significativa questo 11 settembre) a Roma in rappresentanza dell'AIFA.

Dr.ssa Marra Anna Rosa responsabile area registrazione, Ufficio valutazione e autorizzazioni.

http://www.agenziafarmaco.gov.it/allegati/cv_marra.pdf

Dr. Massimi Renato Coordinatore Area Ispezioni e Certificazioni

http://www.agenziafarmaco.gov.it/allegati/cv_massimi.pdf

da conoscere è anche la figura massima dell'ente:

Prof. Pani Luca Responsabile e legale rappresentante, Medico, specialista in Psichiatria, esperto di Farmacologia e Biologia Molecolare, attualmente ricopre l'incarico di Direttore Generale dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).

http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/C.V.%20Luca%20Pani%2022-04-2013.pdf

Questi sono i funzionari direttamente coinvolti attualmente nelle procedure burocratiche che cancelleranno, se saranno applicate, l'Omeopatia Italiana.

Leggere i curriculum vitae di questi funzionari rivela, ahimè!, l'assenza completa di una qualunque referenza di conoscenza della Materia Omeopatica in nessuna delle sue branche e sfumature.

Voci di corridoio, non confermate, riferiscono l'intenzione, della quale non si conosce il motivo, del Professor Pani d'infliggere danni alle aziende Omeopatiche e di conseguenza all'Omeopatia in generale.

Sarebbe interessante sentire il suo punto di vista espresso di persona e pubblicamente. 

Cito testualmente dal sito ufficiale:

"L'Agenzia Italiana del Farmaco

L’Agenzia Italiana del Farmaco è l’autorità nazionale competente per l’attività regolatoria dei farmaci in Italia.

E’ un Ente pubblico che opera in autonomia, trasparenza e economicità, sotto la direzione del Ministero della Salute e la vigilanza del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia. Collabora con le Regioni, l’Istituto Superiore di Sanità, gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, le Associazioni dei Pazienti (N.d.R. : la P maiuscola ce l'ho messa io come faccio sempre), i Medici e le Società Scientifiche, il mondo produttivo e distributivo.

Nello specifico:

- garantisce l'accesso al farmaco e il suo impiego sicuro e appropriato come strumento di difesa della salute

- assicura l’unitarietà nazionale del sistema farmaceutico d'intesa con le Regioni

- provvede al governo della spesa farmaceutica in un contesto di compatibilità economico-finanziaria e competitività dell'industria farmaceutica

- assicura innovazione, efficienza e semplificazione delle procedure registrative, in particolare per determinare un accesso rapido ai farmaci innovativi e ai farmaci per le malattie rare

- rafforza i rapporti con le Agenzie degli altri Paesi, con l'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e con gli altri organismi internazionali

- favorisce e premia gli investimenti in Ricerca e Sviluppo (R&S) in Italia, promuovendo e premiando la innovatività

- dialoga ed interagisce con la comunità delle associazioni dei malati e con il mondo medico-scientifico e delle imprese produttive e distributive

- promuove la conoscenza e la cultura sul farmaco e la raccolta e valutazione delle best practices internazionali."

Vedete citati di seguito Ministero della Salute , Ministero dell’Economia , Istituto Superiore di Sanità e tanto di cappello alla qualità della direzione, delle consulenze e alla dichiarazione d’intenti.

Anche qui, ahimè! ahimè! due volte, di nuovo, c'è un piccolo problema: in mezzo a questa miriade di personaggi, purtroppo (guarda caso), anche a livello europeo, non ce n'è neanche uno, proprio così neanche uno, che sappia qualcosa di Omeopatia e nonostante escono promemoria, ispezioni d’ispettori che non hanno titolo, verbali, normative e leggi vessatorie.

Sfido chiunque a dimostrarmi il contrario in una seduta pubblica nella quale gli farò la verifica della preparazione Omeopatica.

E' facile la conclusione perché se ci fosse qualcuno che ne capisse, anche solo un Paziente che si curasse da qualche tempo, non ci sarebbe il problema.

Sorgono allora altre riflessioni sulle motivazioni che spingono l'istituzione e l'Ente a questo comportamento incomprensibile per gli addetti ai lavori.

Un mio amico avvocato mi ha suggerito che in ogni vertenza è bene stabilire il "cui prodest" cioè a chi giova:

- Ai Pazienti no ovviamente (si pensi a quelli che supportano con i Rimedi Omeopatici le terapie oncologiche prevenendo, eliminando o lenendo massimamente gli effetti collaterali o ancora il trattamento pre e post chirurgico con i Rimedi Omeopatici per citare solo due dei numerosissimi esempi).

- ai Medici Omeopatici e anche a Quelli non Omeopatici sicuramente no (interferenza gravissima con la libertà di prescrizione di cui la Laurea è patente)

- ai Farmacisti no di certo

- all'economia no che vede mettere in ginocchio una parte sana e in ascesa della produzione nazionale

Beh allora?!

Mi è sorta la curiosità d'interrogare l'industria farmaceutica allopatica, su cosa ne pensa del problema, contattando, ad esempio, la Farmindustria che la rappresenta e che, fra l'altro, pubblica un codice deontologico:

http://www.farmindustria.it/pubblico/01cofait.pdf

Non basta dirlo perché possa succedere e credo sarà una lunga attesa quella dell'udienza per avere risposta.

Continuiamo a riflettere sul motore di questa iniquità.

A me non viene fuori nulla a parte l'evidenza dell'ignoranza urlatrice, in questo caso istituzionale, con la quale combatto da tempo immemorabile.

Già se fosse solo così e probabilmente non lo è, sarebbe raggelante il pensiero delle menti che ritengono di avere il diritto di decidere sopra di noi e in realtà se lo prendono.

Un'ultima riflessione: già i primi risultati di queste manovre vessatorie dell'Ente contro le Aziende produttrici di Rimedi Omeopatici hanno messo in grave disagio la prescrizione dei Medici Omeopatici e di conseguenza i Pazienti che la utilizzano configurando l'ostacolo e addirittura in molti casi l’interruzione, per l’impossibilità di reperire i Rimedi Omeopatici, di un pubblico servizio rivolto alla tutela della salute.

Informo che, due anni fa, avendo intuito immediatamente la piega che avrebbe preso il seguito degli eventi, ho incaricato i miei Legali di diffidare e poi denunciare le Istituzioni e gli Enti coinvolti anche nelle persone dei loro legali rappresentanti e funzionari incaricati che ritengo agenti direttamente corresponsabili sia del danno diretto alla mia pratica professionale quotidiana sia dell'interruzione improvvisa e immotivata di un pubblico servizio (il numero stimato (in difetto) di utenti abituali di Omeopatia in Italia è quindici milioni) rivolto alla tutela della salute.

Non voglio più essere voce solitaria e inascoltata nel deserto.

 

Visitate questo sito.

www.omeocom.it

 

Paolo Mosconi, Medico Chirurgo.

 

 

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