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Lettera sulle vaccinazioni

Lettera sulle vaccinazioni.
Questa è una lettera tipo dei genitori che si lamentano per le difficoltà che incontrano nella ricerca d’informazione sulle vaccinazioni.
Già questo dovrebbe far riflettere.
Attualmente siamo in dubbio se vaccinare o meno nostra figlia di quattro mesi.
Abbiamo telefonato al Comilva (Coordinamento Movimenti Italiani Libertà VAccinazioni con i vari Comitati regionali e provinciali) ma come sola risposta alle nostre domande ci è stato detto di pagare la quota associativa e poi se ne sarebbe parlato.
La quota associativa serve a coprire le spese per il materiale informativo che è inviato a domicilio.
Non serve essere così critici e superficiali.
Se non si riesce ad ottenere un’informazione per la cattiva disposizione dell’informatore, che in ogni modo va rimproverato (ricordiamo che non è un professionista ma un genitore come chi cerca informazioni) è intelligente cercare un’altra fonte per ottenere lo scopo.
Le critiche rapide spesso sono una buona scusa per evitare la fatica di avere il risultato.
Ci siamo letti un libro ed altri articoli recuperati qua e là, ma siamo arrivati alla conclusione che il fatto di farsi vaccinare o non diventa solo un atto fideistico verso il verbo dei discepoli d’Esculapio.
La paura di uscire dal gregge è un’altra buona scusa per evitare di procurarsi delle scelte diverse e coltivare l’ignoranza dello struzzo.
I verbi sono due: uno pro ed uno contro e bisogna sapere chi ascoltare e perché.
Per avere una risposta corretta bisogna fare la giusta domanda.
Perché mi consigliano di non vaccinare?
Bene, la risposta, provocatoria quanto reale, è che i vaccini non ottengono l’effetto per il quale sono somministrati ed inoltre espongono ad effetti tossici e collaterali a breve, lungo e lunghissimo termine sproporzionati alla loro efficacia che è nulla.
A questo punto, dopo anche scambi di opinioni con altre coppie alle prese con lo stesso problema (e dello stesso livello di informazione e di voglia di procurarsela…), pensavamo di: escludere in partenza le vaccinazioni non obbligatorie (obbligatorie o non perché? Qual è la differenza? Mah!), quella contro l’epatite B, aspettare lo svezzamento di modo che la bimba si sia “creata” un sistema immunitario più forte (chi l’ha detto che diventerà più forte? Ed i vaccini non servirebbero appunto a rinforzare, quindi perché la precauzione di farli quando diventerà più forte?) per somministrarle i rimanenti quattro obbligatori (così stronchiamo l’eventuale forza acquisita: si chiama “caos immunitario”).
Tra gli obbligatori è appunto l’antipolio quella maggiormente responsabile d’effetti secondari e di traumi del sistema difensivo anche ereditariamente trasmessi.v Avremmo intenzione di scegliere il “Quinivax-in” il quale non contiene mercurio (anche se tra gli eccipienti compare l’idrossido d’alluminio pari ad alluminio +++ 0,5 mg ed il 2-fenossietanolo 2,5 mg.) (come se mercurio e idrossido d’alluminio fossero i motivi di rischio maggiori della vaccinazione).
Questo è l’unico vaccino polivalente disponibile senza mercurio, ma purtroppo contempla anche l’hemophilus influenzae tipo b coniugato (cosa vuol dire?) (che non è obbligatorio).
E’ possibile avere dei consigli a riguardo?
Il consiglio è che, su un tema così importante la ricerca di chiarezza e di informazione deve essere tenace ed approfondita togliendo il massimo possibile dei dubbi, qualunque scelta si faccia successivamente.
Ad esempio: con che criterio si decide che un vaccino è obbligatorio ed uno facoltativo?
Perché vaccini obbligatori fino a poco fa ora non lo sono più nonostante le malattie rispettive non sono eradicate?
Se dovessimo vaccinarla, ha senso secondo lei aspettare lo svezzamento?
Sempre nella medesima ipotesi, esisterebbero dei rimedi Omeopatici che rafforzano il sistema immunitario in caso di “scossoni” derivanti dall’assunzione di questi vaccini?
Bisogna evitare di avere concetti poco chiari e quadri nebulosi.
Non sono scossoni, sono effetti tossici che possono essere curati, mitigati ma il solo modo di evitarli è non introdurre i tossici.
Nella prossima lettera, spero di riconoscere i risultati di un’informazione più chiara.
Anche internet è un modo valido per rendersi conto della vastità del dubbio e del dissenso e delle sue motivazioni.
Vale la regola che con due informazioni si ha una scelta e con una sola no.Lettera sulle vaccinazioni.
Questa è una lettera tipo dei genitori che si lamentano per le difficoltà che incontrano nella ricerca d’informazione sulle vaccinazioni.
Già questo dovrebbe far riflettere.
Attualmente siamo in dubbio se vaccinare o meno nostra figlia di quattro mesi.
Abbiamo telefonato al Comilva (Coordinamento Movimenti Italiani Libertà VAccinazioni con i vari Comitati regionali e provinciali) ma come sola risposta alle nostre domande ci è stato detto di pagare la quota associativa e poi se ne sarebbe parlato.
La quota associativa serve a coprire le spese per il materiale informativo che è inviato a domicilio.
Non serve essere così critici e superficiali.
Se non si riesce ad ottenere un’informazione per la cattiva disposizione dell’informatore, che in ogni modo va rimproverato (ricordiamo che non è un professionista ma un genitore come chi cerca informazioni) è intelligente cercare un’altra fonte per ottenere lo scopo.
Le critiche rapide spesso sono una buona scusa per evitare la fatica di avere il risultato.
Ci siamo letti un libro ed altri articoli recuperati qua e là, ma siamo arrivati alla conclusione che il fatto di farsi vaccinare o non diventa solo un atto fideistico verso il verbo dei discepoli d’Esculapio.
La paura di uscire dal gregge è un’altra buona scusa per evitare di procurarsi delle scelte diverse e coltivare l’ignoranza dello struzzo.
I verbi sono due: uno pro ed uno contro e bisogna sapere chi ascoltare e perché.
Per avere una risposta corretta bisogna fare la giusta domanda.
Perché mi consigliano di non vaccinare?
Bene, la risposta, provocatoria quanto reale, è che i vaccini non ottengono l’effetto per il quale sono somministrati ed inoltre espongono ad effetti tossici e collaterali a breve, lungo e lunghissimo termine sproporzionati alla loro efficacia che è nulla.
A questo punto, dopo anche scambi di opinioni con altre coppie alle prese con lo stesso problema (e dello stesso livello di informazione e di voglia di procurarsela…), pensavamo di: escludere in partenza le vaccinazioni non obbligatorie (obbligatorie o non perché? Qual è la differenza? Mah!), quella contro l’epatite B, aspettare lo svezzamento di modo che la bimba si sia “creata” un sistema immunitario più forte (chi l’ha detto che diventerà più forte? Ed i vaccini non servirebbero appunto a rinforzare, quindi perché la precauzione di farli quando diventerà più forte?) per somministrarle i rimanenti quattro obbligatori (così stronchiamo l’eventuale forza acquisita: si chiama “caos immunitario”).
Tra gli obbligatori è appunto l’antipolio quella maggiormente responsabile d’effetti secondari e di traumi del sistema difensivo anche ereditariamente trasmessi.v Avremmo intenzione di scegliere il “Quinivax-in” il quale non contiene mercurio (anche se tra gli eccipienti compare l’idrossido d’alluminio pari ad alluminio +++ 0,5 mg ed il 2-fenossietanolo 2,5 mg.) (come se mercurio e idrossido d’alluminio fossero i motivi di rischio maggiori della vaccinazione).
Questo è l’unico vaccino polivalente disponibile senza mercurio, ma purtroppo contempla anche l’hemophilus influenzae tipo b coniugato (cosa vuol dire?) (che non è obbligatorio).
E’ possibile avere dei consigli a riguardo?
Il consiglio è che, su un tema così importante la ricerca di chiarezza e di informazione deve essere tenace ed approfondita togliendo il massimo possibile dei dubbi, qualunque scelta si faccia successivamente.
Ad esempio: con che criterio si decide che un vaccino è obbligatorio ed uno facoltativo?
Perché vaccini obbligatori fino a poco fa ora non lo sono più nonostante le malattie rispettive non sono eradicate?
Se dovessimo vaccinarla, ha senso secondo lei aspettare lo svezzamento?
Sempre nella medesima ipotesi, esisterebbero dei rimedi Omeopatici che rafforzano il sistema immunitario in caso di “scossoni” derivanti dall’assunzione di questi vaccini?
Bisogna evitare di avere concetti poco chiari e quadri nebulosi.
Non sono scossoni, sono effetti tossici che possono essere curati, mitigati ma il solo modo di evitarli è non introdurre i tossici.
Nella prossima lettera, spero di riconoscere i risultati di un’informazione più chiara.
Anche internet è un modo valido per rendersi conto della vastità del dubbio e del dissenso e delle sue motivazioni.
Vale la regola che con due informazioni si ha una scelta e con una sola no.

 

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