Commenti ad una risposta di un vaccinatore.
In seguito a richiesta del COMILVA di Cuneo, scelgo di intervenire contestualmente alla risposta del Collega vaccinatore perché un dialogo punto a punto è praticabile nell'arco di un articolo mentre, ritengo, un confronto complessivo sul tema è, per la sua vastità, impraticabile in questo spazio.
Interverrò in veste di Medico Genitore, categoria che ho battezzato in questo momento e che mi vede primo aderente.
Affermo, da Medico, le mie conoscenze di Medicina, chiamiamola, chimica od Allopatica e di Medicina funzionale in particolare di Medicina Omeopatica e di Agopuntura.
Come Genitore rivendico il diritto di fare qualunque domanda per la quale pretendo risposta di completa chiarezza e soddisfazione.
Se, da Genitore, manifesterò ignoranza, pretendo una spiegazione, per me comprensibile, che mi permetta di colmarla così ottenendo i mezzi per chiarire le mie scelte.
Se, da Medico, manifesterò ignoranza, la chiarezza di chi ne sa più di me mi darà una direzione di studio, cui ho diritto, che fino ad ora mi è mancata e per la quale ringrazierò.
In rosso le mie note contestuali alle affermazioni contenute nel documento.
Vaccinazione consapevole
Il
dibattito a distanza sull'utilità delle vaccinazioni infantili
tra il responsabile del servizio d'igiene pubblica dell'Asl 17
Domenico Montù e Mauro Borello, referente per la provincia
di Cuneo del Coordinamento del movimento italiano per la libertà
delle vaccinazioni, si arricchisce di nuovi particolari.
Dopo gli articoli pubblicati dal Corriere il 25 gennaio ed il
1° febbraio, questa settimana ospitiamo la replica del dott.
Montù alle argomentazioni di Mauro Borello.
Vorrei
esprimere alcuni commenti e precisazioni in merito all'intervista
dal titolo "Vaccinazioni: quello che i pediatri non dicono" (ai Pazienti che domandano) pubblicata sul numero 5 del
1 febbraio 2002.
Anche se molte
cose sull'argomento sono già state riportate sul numero
precedente, alcune affermazioni del rappresentante del Comilva
possono offrire una immagine distorta della realtà, sia
sotto l'aspetto scientifico che della correttezza professionale
dei medici (è messo in dubbio il livello
di informazione e non mai la correttezza del Medico).
Il rischio, ancorché
di perdita di fiducia nei confronti del proprio curante, è
quello di indurre qualche lettore meno accorto a sospendere di
vaccinare (è proprio questo l'obiettivo
dell'informazione fornita dal Comilva) i propri figli nella
facile convinzione che certe malattie non esistano più (non è questa l'obiezione che viene fatta da chi critica
la vaccinazione e sarebbe bene che il contesto di confronto dialettico
fosse ben chiaro per tutti coloro che esprimono la loro opinione
magari prima di esprimerla) ovvero che "farle"
rappresenti addirittura un beneficio per la loro salute (neanche
questo contesto è centrale nel merito della critica alla
procedura vaccinale anche se, in verità, è da tempo
immemorabile che le malattie esantematiche sono considerate benigne
ed esonerative e per la loro stessa natura non è nemmeno
concettualmente giustificata la prassi vaccinale che, peraltro,
vedi influenza, morbillo, pertosse, ecc., ed andiamo pure a vedere
le statistiche dell'O.M.S., andiamoci sul serio però e
leggiamole come si deve grafici compresi, ha dimostrato la sua
inefficacia al pari se non peggio, addirittura, di quanto ha fatto
la stessa prassi nel caso delle malattie infettive batteriche
e di quelle allergiche fallendo sia nella prevenzione sia, tanto
più ovviamente, nella cura.)
Come già
affermato in precedenza siamo pienamente convinti che i genitori
abbiano diritto all'informazione, ma un'informazione corretta,
equilibrata, che insieme ai rischi connessi alle varie pratiche
sanitarie siano sottolineati i benefici delle stesse (è
quello che chiedono Genitori e Medici di essere protetti dal danno
e d'essere liberi di scegliere dopo essere stati correttamente
informati ed è la mancanza di benefici, oltretutto a fronte
di gravi rischi e frequentissimi quanto ignorati danni, che contestiamo
alla pratica vaccinale).
E deve essere
chiaro che ogni qualvolta una di queste viene raccomandata ciò
non avviene perché sotto vi è l'interesse di chissà
quale casa farmaceutica o ministro corrotto (sebbene
questo sia successo più di una volta sotto gli occhi di
tutti portando a provvedimenti legislativo sanitari che poi nessuno
ha contestato o disattivato) o quant'altro di peggio si
possa immaginare, ma esclusivamente perché ci sono sufficienti
evidenze scientifiche per farlo (sono quelle
che siamo andati a cercare e che non abbiamo trovato e quando
ne abbiamo trovate erano parziali e non reggevano nemmeno ad una
critica superficiale), suffragate da ricerche e prove sperimentali
che ne documentano in maniera ufficiale la loro efficacia e la
loro sicurezza, verificate ed accertate dalle massime Autorità
Scientifiche e Sanitarie Internazionali, individuabili nell'Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS), Center for Desease Control
(CDC), Food ed Drug Administration (FDA), e Nazionali, rappresentate
dal nostro Ministero della Salute dei quali si invitano tutti
gli interessati a visitare i rispettivi siti internet: www.-nt.who.int/vaccines, www.cdc.gov, www.sanita.it/malinf, www.levaccinazioni.it.
(ci siamo andati e non siamo riusciti a capire
come si procurino i dati da indicizzare a scopo statistico quando
i centri di raccolta delle reazioni avverse ai vaccini e gli uffici
preposti non funzionano, come in Italia, o quando questi dati
sono dolosamente falsificati come, nel caso De Lorenzo, per la
vaccinazione antiepatitica dove i casi riportati di epatite, per
caldeggiare la obbligatorietà, erano il doppio di quelli
riferiti nelle denunce Medico legali).
Gli innumerevoli
studi e ricerche condotte da queste autorità scientifiche (che invitiamo a produrre perché non
siamo stati nemmeno in grado di capire come siano effettuati i
rilievi e le sperimentazioni, come siano titolati i campioni statistici
e, nel caso di sperimentazioni indirette, abbiamo prove d'esperienza
Medica Veterinaria che le reazioni animali alle vaccinazioni non
sono sovrapponibili ed utilizzabili in campo umano ed anzi costituiscono
ora un vero problema di morbilità degli animali e per la
preservazione della qualità dei prodotti derivati, cosiddetto
"caos" immunitario da vaccinazioni multiple negli animali
da reddito allevati in batteria) hanno consentito di escludere
quella correlazione affermata nell'intervista tra vaccinazioni
e malattie come sclerosi multipla, diabete, autismo, asma, così
come è stata esclusa ogni associazione con la SIDS, cosiddetta
morte in culla dei neonati (siamo curiosi di
sapere chi e come ha potuto studiare queste correlazioni se non
chi le ha ricercate, per il sospetto che ci fossero, in seguito
alle denunce, poco o punto ascoltate, di chi ha subito danni e
poi ha percorso le vie che la legge permetteva e molte sentenze
affermano la consequenzialità che la ricerca scientifica
non può smentire per il semplice fatto che non ha riscontri
o forse ora, col movimento d'opinione, li ricerca senza avere
banche dati aggiornate cui attingere, perché costretta,
ma mostrando la corda dell'essere arrivata impreparata ed in ritardo
rispetto agli utenti finali che cominciano a ribellarsi ed a fare
domande sempre più precise e poco accontentandosi di risposte
vaghe di tono rassicurante)
Come tutti gli
altri farmaci, anche i vaccini, che sono tra i prodotti più
sicuri esistenti in commercio (le denunce di
reazioni avverse raccolte dai comitati come il Comilva e da Ricercatori
in tutto il mondo non dicono così e stranamente non dicono
così neanche i bugiardini (foglietti illustrativi) allegati
alle confezioni di vaccino; anche qui ci sarebbe da discutere
parecchio sul modo in cui vengono stilati ed in base a quali dati,
né dicono così le sentenze per risarcimenti di danni
da vaccini che sono innumerevoli in ogni parte del mondo),
possono produrre effetti indesiderati (la cui
raccolta, come di legge, non viene effettuata né a valle,
né a monte e quindi non li possiamo definire con precisione
né tanto meno prevedere) e giustamente una legge
dello Stato prevede un indennizzo per gli eventuali danneggiati
da una vaccinazione obbligatoria (non voglio
un indennizzo se posso scegliere di evitare il danno e questa
roulette la lasciamo a chi ama il brivido).
Ma questi effetti
sono estremamente rari (non è vero; vedi sopra), non perché
qualcuno, e tanto meno i medici, ha interesse a nasconderli (non
sono nascosti, semplicemente non sono raccolti e quindi non sono
riportati e quindi non sono conosciuti), ma perché
è proprio così (nella mia attività,
io domando sempre se a seguito della vaccinazione si è
verificata qualche reazione anormale ed è raro che non
succeda più o meno grave e più o meno permanente
ed anche il rilievo di questi effetti non mi risulta sia fatto
puntualmente proprio perché il vaccino è considerato
sicuro; è come il gatto che si ciuccia la coda e non vede
il topo. Il controllo di quest'affermazione, per un Medico, è
banale: basta chiedere ai genitori senza fretta ed ascoltando
le risposte).
Se le domande
di indennizzo sono in gran parte respinte (non
ci risulta, al punto che lo Stato è stato costretto, da
queste evidenze, a cambiare, l'impressione è che ci sia
stata controvoglia la cui motivazione sfugge, le sue leggi in
materia vaccinale senza ancora, stranamente, adeguarle, almeno,
a quelle Europee) come si afferma, è perché
le autorità sanitarie non hanno trovato alcuna correlazione
con la vaccinazione.
Affermare il contrario,
pur nel rispetto dei limiti della scienza medica, significa gettare
un'ombra sinistra e di discredito su un intero apparato che fa
venire in mente un'associazione a delinquere (a
noi viene in mente la nostra tutela sanitaria e lasciamo i fantasmi
da Lei suscitati alla competenza degli Istituti preposti che,
in ogni caso, avrebbero il dovere di ascoltare un'istanza di una
così importante fetta di opinione pubblica) piuttosto
che un comitato scientifico di un Ministero della Repubblica (ci
viene in mente il caso Di Lorenzo ed altri, non pochi, di vacanza
scientifica).
Tralasciando
le molte inesattezze in tema di epidemiologia e diffusione delle
malattie in Italia ed in Europa (che preghiamo,
con comodo, di correggere anche attraverso la consultazione d'alcuni
testi, di scienziati accreditati ed Internet, di cui si possono
richiedere i titoli e gli urls (indirizzi Internet) al Comilva),
si vuole qui precisare che la stragrande maggioranza dei vaccini
oggi in commercio non contiene derivati del mercurio (è
gradito un elenco dei preparati per uso vaccinale che non contengono
mercurio elenco che, evidentemente sono in grado di verificare) e che l'idrossido di alluminio, laddove presente, al contrario
di quanto dichiarato nell'intervista, si trova in concentrazioni
estremamente basse (a tutti i Colleghi in ascolto
ricordo che per molte sostanze la tossicità biologica non
obbedisce alla relazione con la dose e che gli effetti tossici
sono sempre evidenziati dall'uso sul campo e non dal dosaggio
di partenza e per questo si è affermata la Farmacologia
clinica), ben al di sotto della soglia di rischio ufficialmente
riconosciuta. (ma si può immaginare un "comitato di
controllo", oggi rappresentato dall'EMEA, un organismo europeo
deputato alla registrazione ed all'autorizzazione all'immissione
in commercio dei vaccini in tutti i Paesi dell'Unione, che consente
il libero utilizzo di un prodotto per la prima infanzia ben sapendo
che contiene sostanze tossiche 100 volte superiori alla soglia
che lui stesso ha posto come limite? Suvvia, siamo seri) (serietà
per serietà: lo ha fatto e con esso organismo molti altri,
almeno fino poco fa, vale a dire, fino a quando non sono cominciate
a piovere frutti e verdure varie sul sistema di verifica della
tossicità e certezze sui danni tossici degli eccipienti
(vedi antipolio, antidifterite, antiepatite (tuttora obbligatoria,
Italia fanalino di coda d'Europa, et allii).
Per quanto riguarda
il morbillo, fermo restando che non vi sono malattie che fanno
bene o che siano "utili" (questa è
un'affermazione che non condivido e che contesto da più
di un angolo), l'Italia è il Paese europeo con la
minor copertura vaccinale e con il più alto numero di casi
ogni anno (lo dice chi?).
Per questo paga anche il tributo più alto in termini di
complicazioni rispetto al resto dell'Europa dove molti Paesi con
una seria politica vaccinale lo hanno debellato da anni (mi
permetto di esortare ad un maggior controllo di queste affermazioni
generose a meno che per più seria politica vaccinale non
s'intenda la libera scelta terapeutica e l'abolizione dell'obbligo
come in tutti gli altri paesi Europei, per quanto ci risulta).
Dove ciò
non è avvenuto si continua a vederne le conseguenze: in
Olanda, Paese con alta copertura vaccinale ma con alcune aree
scoperte dove vive una comunità religiosa che rifiuta le
vaccinazioni, a cavallo tre il 1999 ed il 2000 c'è stata
tra i bambini e ragazzi di questa comunità una epidemia
di morbillo. I colpiti dalla malattia sono stati 3000. (Manca
qualche dato a questa catastrofe; nessuno trova?)
Queste le conseguenze:
tre sono morti (un bambino di 2 anni, uno di 3 ed un ragazzo di
17 anni), 5 hanno avuto una encefalite, 130 una polmonite, 170
una otite media, 26 una polmonite e otite media, 56 altre complicanze
respiratorie e 57 complicanze diverse. (Mi ricorda
tanto il modo di costruire database per pubblicazioni che si usava
all'Università e mi viene spontanea una domanda:
1. Nome di questa comunità,
2. Modalità di raccolta di questa scrupolosa massa di dati
estesa addirittura fino all'esito delle patologie; 3. Prima del
1999 e dopo il 2000 cosa è successo a questa manica di
incoscienti?
Mi sorge un'altra domanda: delle altre comunità che non
vaccinano per scelta si sa qualcosa?, e si sa quali sono?)
Totale: 510 casi complicati su tremila malati, cioè un
morto ogni 1000 casi ed una complicazione ogni 6!. Invece, se
quei 3000 bambini fossero stati vaccinati ci saremmo attesi circa
un centinaio di reazioni febbrili lievi di breve durata e qualche
caso con febbre un po' più elevata per una durata massima
di tre giorni. (Ed in Italia dove la copertura
vaccinale è scarsa, come precedentemente affermato, tutti
questi morti e feriti ci sono stati dove e quando?)
In quanto alla
affermazione del dott. Kremer secondo cui "le vaccinazioni
di massa iniziate negli anni sessanta non avrebbero portato alcun
vantaggio significativo", basta ricordare che ovunque si
sono sospese per qualsivoglia motivo queste vaccinazioni, le rispettive
malattie sono regolarmente ricomparse (Ci illumini
chiunque lo sa sui luoghi in cui questo si è verificato
perché, veramente, non risulta se non, a ben ricordare
dove sono stati forzatamente introdotti e somministrati vaccini
magari non perfetti come, ad esempio l'antipolio, aiuto umanitario,
dell'Albania o la vicenda Brasiliana della vaccinazione antipolio
di massa cui molti studiosi ricollegano l'endemia di AIDS solitaria
nei paesi del Sudamerica).
In Inghilterra
alla fine degli anni settanta fu sospesa per un breve periodo
la vaccinazione contro la pertosse (perché?) e puntualmente la malattia è ricomparsa provocando migliaia
di casi e numerosi morti; nell'ex Unione Sovietica agli inizi
degli anni '90, in conseguenza dei ben noti eventi politici, furono
sospese diverse vaccinazioni, tra cui quella per la difterite
che nel 1995 è ricomparsa con una epidemia che ha interessato
oltre 50 mila persone ed i cui strascichi non sono ancora finiti
tanto che nelle settimane scorse un caso (che
rappresenterebbe gli strascichi?) è stato esportato
in Finlandia ed ha colpito un bambino di poche settimane di vita
non ancora vaccinato, che è morto. (Non
leggo libri di fantascienza perché sono lontani dalla mia
mentalità metodica ma questi dati assomigliano molto alla
fandonia dell'antrace e sarei curioso di consultarne le fonti).
Non è nostra
abitudine produrre questi dati così crudi (fanno
più morti i vaccini di quanti ne facciano le malattie che
dovrebbero prevenire a sentire questi dati) durante i colloqui
informativi con le famiglie, perché è preferibile
ragionare serenamente e senza apprensioni sulle evidenze scientifiche
a nostra disposizione, però possono essere utili quando
si invocano risposte più chiare oppure si pretende che
la medicina offra "garanzie" - che meglio si dovrebbero
chiamare "certezze"- che nessuno in questo momento può
dare. (L'informazione non la decide il Medico
o lo Scienziato né nella forma né nella sostanza
e le preferenze "personali" hanno libera possibilità
di manifestazione nella "propria" famiglia. Personalmente
non voglio essere sereno, voglio sapere e sapere bene).
Anche se si vede
con favore una eliminazione dell'obbligo, questo non deve essere
frainteso come fine del bisogno di vaccinare i propri figli o
di libertà incontrollata di non vaccinare, come vorrebbe
qualcuno.
Semplicemente
si deve passare da una vaccinazione imposta ad una vaccinazione
consapevole (è quello che chiedono tutti),
alla stessa stregua dei Paesi più avanzati (politica vaccinale più seria), dove la popolazione
partecipa ai piani di controllo ed eliminazione delle malattie
prevenibili con vaccino come soggetto attivo e non come semplice
oggetto delle varie iniziative (come appunto
fino ad ora è stato ma la conoscenza e la consapevolezza
portano a fare domande ed a pretendere risposte).
Per questo occorre
un'informazione corretta e basata su dati scientifici validi (ben
vengano e che siano ben controllati perché ultimamente
c'è una certa diffidenza) ricordando che il pediatra
di fiducia ed i medici dei Servizi Vaccinali sono le figure più
titolate a fornirli (a patto che, ascoltando
le istanze dei loro Pazienti, non come "vigilantes"
difensori di una Verità e di una occupazione di monopolio
ma come agenti al servizio della Professione, se la procurino
più completa possibile e cioè che comincino ad arrivare
alle informazioni prima dei loro Pazienti ed abbandonino ogni
inerzia come dovrebbe fare,ahime, prima e sicura, l'Università
che ci forma).
Grazie per l'ospitalità
Dr. Domenico Montù
Direttore Unità
Operativa di Igiene e Sanità Pubblica- Asl 17 Fossano Saluzzo
Savigliano
E'
stato un piacere fare due chiacchiere.
Dottor Paolo Mosconi, Medico Chirurgo.
Commenti alla risposta di un vaccinatore.
Adattamento alla pubblicazione elettronica del Dottor Paolo Mosconi.