Sono sostanze oleose
che concentrano l’effluvio specifico di un profumo, di solito d’origine
vegetale.
I profumi, venduti nelle
profumerie, sono miscele create da specialisti, i cui componenti sono
gli oli essenziali, con diverse predominanze, in un ambiente alcolico.
Stranamente, però, la
curiosità sull’argomento oli essenziali ha trascurato del tutto l’ambito
della profumazione, che è rimasto riservato a pochi esperti, volgendosi
all’aspetto energetico vibrazionale.
Chi vuole apprendere
di più, sugli usi e sulle proprietà degli oli essenziali, trova diverse
pubblicazioni che insegnano il loro uso e i relativi abbinamenti.
Questi testi trattano
l’uso degli oli essenziali per superare le emozioni negative più comuni
e taluni stati fisici disagevoli come, ad esempio, la stanchezza.
Le informazioni facilmente
reperibili si fermano a questo livello d’utilizzo, ma gli oli essenziali
hanno ben altro compito e ben più importante.
Essi servono a rafforzare
la struttura dei nostri corpi aurici.
I corpi aurici sono
elementi complementari al corpo fisico e concorrono alla nostra struttura
energetica generale coi loro diversi livelli di densità.
Essi sono soggetti a
subire l’usura e la perdita di consistenza come qualsiasi altra materia
che sia usata continuamente e per molti anni.
Si logorano le stoffe
come si consumano i nostri organi o la pelle, la stessa cosa succede ai
corpi aurici che non possiamo vedere ma vivono la nostra stessa esistenza.
Nell’aura è possibile
che si producano strappi o buchi, come succede ad un calzino o ad un maglione.
I buchi o gli strappi
nei nostri indumenti cerchiamo di rattopparli, con la nostra aura bisognerebbe
fare almeno altrettanto per una ragione di sicurezza e non di poca importanza.
Il complesso energetico,
conosciuto come uovo cosmico, va protetto: se l’aura presenta dei buchi
o degli strappi, vari tipi d’energie esterne possono trovare facilmente
il modo di introdursi nella nostra sfera energetica, turbandola.
Ma non basta presentare
una superficie compatta, cosa cui possono rimediare i sali cellulari di
Schussler, importante è che la consistenza e la qualità dei corpi aurici
sia la migliore possibile, e a questo possono pensare gli oli essenziali.
I tre porcellini inseguiti
dal lupo cattivo forniscono un paradigma che fa al caso nostro: la capanna
di frasche costruita dal primo porcellino fu facilmente abbattuta dal
lupo, come pure la seconda d’assi e fango, ma si dovette fermare di fronte
alla capanna in muratura costruita dal terzo porcellino.
Una delle qualità che
differenziano le diverse strutture è la resistenza (agli urti, agli agenti
atmosferici o quant’altro).
Due persone escono per
una passeggiata all’aria aperta, una indossa un giubbino di felpa, l’altra
indossa un giubbino in goretex o di tessuto impermeabile; all’improvviso
piove.
La diversa qualità della
struttura che le due persone presentano alla pioggia farà sì che la prima
si bagni e la seconda no.
La felpa s’intride del
liquido, la cerata invece fa scivolare via la pioggia.
Ambedue le persone sono
uscite attrezzate per l’aria aperta e probabilmente anche in modo adatto
per la temperatura; la pioggia purtroppo evidenzia che, delle due persone,
una potrà rimanere se stessa anche nelle condizioni sfavorevoli della
pioggia, mentre l’altra ne sarà perlomeno disturbata.
Tornando alla nostra
aura e considerando che siamo costantemente immersi in un flusso di forze
attive ed invisibili, di cui alcune purtroppo malevole, la nostra difesa
principale consiste nel presentare, a queste forze, una sfera energetica
solida e compatta, in modo che ciò che proviene dall’esterno entri in
casa nostra solo dietro invito, e non forzando, con poca difficoltà, la
nostra porta.
Gli oli essenziali sono
componenti importantissimi di molte guarigioni: ad esempio, un esaurimento
nervoso proveniente da stress emotivi, può guarire più velocemente se
saremo capaci di rafforzare il tessuto del corpo aurico interessato, in
questo caso il corpo astrale, detto anche emozionale.
Ecco che si evidenzia
la complessità nell’uso o nell’utilizzo degli oli essenziali: per prima
cosa bisogna verificare quale corpo aurico, per i più diversi motivi,
ha bisogno di rafforzare la propria consistenza; secondariamente bisogna
riuscire ad individuare quale fra i tantissimi oli essenziali (secondo
le informazioni in mio possesso quasi duecento) sia capace di supplire
alla necessità.
Come difficoltà accessorie
rimangono a stabilire i tempi ed i sistemi d’utilizzo.
La difficoltà è servita.
Le scelte per gradimento
olfattivo sono aleatorie e l’uso continuo di uno stesso profumo diventa
abitudine pericolosa, perché, se forniamo ai nostri corpi aurici un’essenza
che non serve, questa lavorerà per lo scopo contrario, cioè andrà a minare
quello che rafforzerebbe se fosse l’essenza giusta.
Per lo stesso motivo,
l’abbinare un determinato olio essenziale alla presenza di un nostro stato
fisico o emotivo secondo i consigli di un libro, può essere inutile.
Uno stesso stato emotivo
può produrre atteggiamenti diametralmente opposti in persone diverse:
l’ansia può togliere l’appetito ad una persona e far mangiare continuamente
un’altra, quindi uno stesso olio essenziale alla presenza della medesima
emozione negativa, ma su persone diverse, può creare differenti risultati.
Occorre quindi una gran
cautela nel dare confidenza ai profumi e quindi agli oli essenziali.
Nel mondo attuale, l’abitudine
a profumarsi è molto diffusa.
Anche coloro che adoperano
poco i profumi, probabilmente usano un deodorante quindi le affinità che
due campi energetici di due persone, poniamo di sesso diverso, possono
manifestare come simpatia o attrazione istintiva, nel riconoscere le reciproche
profumazioni naturali della pelle, sono ridotte al minimo.
Nell’antichità, quando
ancora non si conoscevano le innumerevoli combinazioni dei profumi, la
possibilità d’individuazione spontanea era ancora possibile, tanto che
l’uso dei profumi era considerato quasi come un’esagerazione stucchevole.
Un motto latino diceva
“femina plus olet quam minus redolet”, cioè la donna è più profumata se
non spande nessun odore che abbia voluto aggiungere di testa sua.
L’aura umana conosce
tutte le risposte, sta all’uomo apprendere quello che può favorire la
propria aura e non cedere a momentanee sensazioni dettate dai nostri sensi
limitati.
Non solo attenzione,
quindi, ma, forse, molto di più, l’utilizzo di una grande saggezza, che
può risalire molto indietro nel tempo.
Davanti alla mangiatoia
di Gesù si presentarono tre Magi che provenivano da molto lontano; essi
recarono tre regali: oro, incenso e mirra.
Uno di questi regali
era un olio essenziale, la mirra.
Tre grandi sapienti
vennero, da tre località diverse e lontane fra loro, per favorire e onorare
l’evento di quella nascita portano l’olio essenziale adatto per Gesù,
in quel momento, per rafforzarne l’aura, per proteggere al meglio quella
creatura appena nata e già con tanti nemici.
I Magi gli conferirono
quanto la loro sapienza aveva trovato adatto: ed era solamente la mirra,
nient’altro, non il prezzemolo o il limone o l’issopo o la lavanda, non
un miscuglio tipo Chanel n° 5, ma solo quello che ormai tutti, sin dalla
più tenera età, sanno, la mirra.
Sugli Oli essenziali
Diego Meandri, Radionico